Il viaggio di questa estate ci ha portati negli States, forse il più multietnico stato al mondo, ricco ma dalle tante contraddizioni.
In questo stato puoi vedere opulenza ma anche povertà, una di fianco all’altra.
Il nostro viaggio è iniziato in quella straordinaria città che è New Orleans, la città più importante della Lousiana nel SUD degli Stati Uniti, connubio tra cultura spagnola e francese, patria del Jazz che ha dato i natali al grande Luis Armstrong
Il parco dedicato al Grande Luis.
Una città che ha saputo risorgere dopo il devastante uragano Katrina del 2005 che provocò migliaia di morti:
New Orleans ha sempre dovuto considerare il rischio di uragani, ma i rischi oggi sono notevolmente aumentati a causa dell’erosione costiera da interferenze umane. Dall’inizio del XX secolo, è stato stimato che la Louisiana ha perso 5000 km² di costa (comprese molte delle sue isole sulla barriera), che un tempo proteggevano New Orleans dalle tempeste.
Nel museo della città abbiamo persino trovato una scultura esclusiva, il viso di Napoleone, realizzato subito dopo la sua morte, utilizzando una maschera di cera.
New Orleans è la patria del VUDU’, che si è originariamente sviluppata presso la popolazione africana di lingua francese o creola della Luisiana.
Il vudù della Louisiana condivide lo stesso sincretismo con il cristianesimo del vudù haitiano ma al contempo pone maggiore enfasi sulle pratiche di magia popolare (simili a quelle dell’hoodoo).
Con il tempo la pratica del vudù è diventata nell’immaginario collettivo una componente integrante della cultura louisianese, specialmente di quella della città di New Orleans, ed è attraverso di esso che le bamboline vudù sono diventate universalmente conosciute.
ed ecco il nostro amuleto “vudù” dedicato a Donald Trump! :-))
Il quartiere francese ha delle case e B&B molto belle.
Festeggiando una ricorrenza importante..
Le serate a Bourbon Street, nel cuore dell’antico Quartiere francese di New Orleans, sono cariche di musica e voglia di divertirsi! Tutti i locali hanno musica dal vivo per tutti i gusti e …le tasche.
E siamo partiti per raggiungere Memphis la famosa città di Elvis Presley, il RE del rock and roll, nel Mississippi.
Memphis é nota anche per essere la città in cui il GRANDE Martin Luther King, leader del movimento pacifico per i diritti civili degli afroamericani, venne ucciso mentre si trovava da solo sul balcone al secondo piano del Lorraine Motel.
Questa foto è stata scattata subito dopo l’assassinio!
A Memphis si trova Graceland,
la casa – museo di Elvis
Il suo ufficio amministrativo.
A quarant’anni dalla sua morte, sono ancora tantissimi i fans che lo commemorano e ricordano con grandissimo affetto
I suoi incredibili costumi di scena,
e la collezione dei tantissimi riconoscimenti ricevuti da Elvis!
…e il suo immenso parco macchine!
Dopo Memphis, arriviamo a Nashville nel Tennessee, la culla della musica country.
Hanno anche realizzato una copia del Partenone!
In America, i più magri …spesso sono OBESI!!!
Non mancano le auto insolite.
Jhonny Cash e Bob Dylan, sono i beniamini!
La nuova moda? Un bar dove si beve, si canta e ci si muove…pedalando!!!
Nashville il sabato sera è un ottovolante!!!
…e la domenica mattina …il deserto.
Il famoso Ryman Auditorium dove si sono esibite le più grandi star della musica di tutto il mondo.
La tappa successiva è Ashville, per osservare da un punto assolutamente privilegiato PARI – Pisgah Astronomical Research Institute l’eclissi totale di sole (visibile solo in alcuni stati dell’USA)
In attesa del grande evento
quello nelle mani di Marina è un pezzo di meteorite pesantissimo, di circa 6 kg!
Inizia il “miracolo”!
L’eclissi totale di sole dura solo un paio di minuti e avviene solo quando la luna riesce a coprire totalmente il sole!
Ovviamente, l’effetto è incredibile, perchè si fa subito sera e la temperatura scende repentinamente!
Dopo questa incredibile esperienza, la prossima dalle nostre parti, Egitto, sarà non prima di circa 10 anni (!), ci siamo diretti verso la capitale, Washington.
Nelle vicinanze della capitale c’è un Museo dell’aeronautica molto esclusivo. Oltre ai tantissimi aerei della 2^ guerra mondiale, è possibile apprezzare l’incredibile aereo STEALTH. È detto velivolo stealth (dall’inglese, “furtivo”) o invisibile al radar, un aeroplano realizzato con tecnologie che lo rendono impercettibile (o meglio: scarsamente percettibile) ai radar o altri dispositivi di localizzazione (o persino alla vista).
In questo Museo è possibile osservare l’aereo che trasporto il tremendo carico di morte per i 100.000 abitanti di Hiroshima. L’Enola Gay. Il nome non è casuale. È il nome della mamma del comandante della missione.
Anche il Concorde, il famoso aereo supersonico francese, che dopo l’incidente che provocò 110 morti fu dismesso.
Impressionate è osservare un aereo molto esclusivo: lo Shuttle Discovery. Questo veivolo aereospaziale è stato in servizio per 20 anni.
C’è anche l’astronave Appollo 11, che ha permesso di toccare il suolo lunare a Neil Armstrong in quella indimenticabile notte il 20 luglio 1969 alle 20.18 UTC.
Ci spostiamo verso Washington, la capitale degli Usa, dove vi sono i simboli della straordinaria storia della guerra d’indipendenza con due GIGANTI della storia americana, George Washington,
Ecco uno degli obelischi più alti del mondo,il Washington Monument che con i suoi quasi 170 metri svetta tra tutti gli edifici della zona. Si tratta di una delle strutture in muratura più alte al mondo. Il progetto di questo obelisco dedicato a George Washington, primo Presidente degli Stati Uniti d’America, si deve all’architetto americano Robert Mills che negli anni ’40 del 1800 elaborò questo pretenzioso progetto con lo scopo preciso di dare alla città un simbolo che la distinguesse e che nel contempo ricordasse l’uomo che aveva dato il nome alla capitale.
Questo il monumento dedicato ad Abramo Lincoln,il presidente che pose fine alla schiavitù, che liberò gli schiavi negli Stati della Confederazione . Nel 1865 la schiavitù venne abolita in tutti gli Stati Uniti. A Lincoln è riconosciuto il merito di avere allo stesso tempo preservato l’unità federale della nazione, sconfiggendo gli Stati Confederati d’America nella Guerra di Seccessione. Lincoln venne assassinato, a guerra conclusa.
il famoso discorso di Martin Luther King,
il monumento agli oltre 50.000 caduti in Vietnam
il cimitero di Arlington, dove sono sepolti i caduti di tutte le guerre, dal 1775, 1^ guerra d’indipendenza ad oggi.
con i fratelli Kennedy….
JOHN FITZGERALD KENNEDY
ROBERT KENNEDY, chiese solo una piccola croce.
The White House
Il Campidoglio, sede del parlamento americano.
Passiamo anche da Philadephia, dove è posizionata in “The Liberty Bell”, la campana della libertà, importante simbolo americano che fu consegnata nel 1º settembre 1752. La Liberty Bell è forse il simbolo della Rivoluzione Americana, infatti l’8 luglio del 1776, il suo suono radunò i cittadini di Philadelphia per la lettura della Dichiarazione d’Indipendenza.
Il bellissimo palazzo storico in cui ha sede il municipio
e gli spazi che i bimbi si ritagliano per giocare
Filadelfia viene anche ricordata per la famosa saga di Rocky Balboa.
L’ultima tappa è “The big Apple”, New York.
Questa metropoli rappresenta l’America più consumistica ed accellerata con tante opportunità da “mordere”, ma dove l’urbanistica è strutturata per i grandi numeri e si perde decisamente quella invece a misura d’uomo.
E’ come un enorme caleidoscopio, dove puoi vedere e trovare tutto :)
L’immenso Central Park, un polmone di 341 ettari nel cuore di Manhattan.
I grandi musei di arte moderna: il M.o.M.a. ed il Guggenheim, bellissimo museo
dove abbiamo potuto ammirare opere famosissime come quelle di Vincent Van Gogh
Frida Khalo
Ma anche opere moderne simboliche come questa:
di Maurizio Cattelan da lui denominata “America” è d’oro! …e si può anche utilizzare. Funziona benissimo!
Davanti al Museo delle Scienze c’è questa straordinaria statua dedicata al grande Albert Eistein, dal peso di 3 tonnellate circa!
Infine, ci rechiamo in visita a “ground Zero”, dove l’11 settembre del 2001 è accaduto ciò che tutti ricordiamo…non solo un atto di terrorismo verso l’America, ma un atto di brutale violenza verso tutta l’Umanità:
Ognuno di noi ha talmente impresso nella mente quel momento, da ricordare esattamente dove fosse e cosa facesse quando la notizia ha cominciato a passare attraverso tutti i mezzi di comunicazione…
Dove si trovavano le due torri, ora ci sono due vasche della stessa superficie con i 3.000 nomi dei caduti nell’attentato. La rosa inserita sul nome di Colleet Supinski, è il ricordo del giorno del compleanno.
A memoria di ciò che accaduto e per non dimenticare le quasi 3.000 persone che in quel vile attentato persero la vita, sono anche esposti alcuni ruderi delle due torri:
Il museo è stato realizzato nelle fondamente del World Trade Center.
ed anche mezzi di soccorso
Ma l’America dopo questa tragedia in quello stesso luogo ha voluto ricostruire, in segno di rinascita il World Trade Center: un modo per dire che l’America non si piega e che a New York la vita in ogni caso non si ferma.
con un enorme centro commerciale, disegnato dall’architetto spagnolo Calatrava
Infine, quello che vedete alle nostre spalle nella foto seguente, è l‘unico albero sopravvissuto al disastro (!) delle Twin Tower, che è stato curato per 4 anni e poi reimpiantato in questo stesso luogo
Nella foto è presente un ex vigile del fuoco, Billy, sopravvissuto agli oltre 300 colleghi caduti nell’attentato, che svolge il compito di guida come volontario.
The China Town, un quartiere dove per noi italiani, non è facile vivere.
Il quartiere “Little Italy”
Concludo il reportage con questa bellissima immagine del ponte di Brooklyn a New York, altro simbolo della città
e con l’immagine di due simpatici italiani :) che per 15 giorni hanno apprezzato tutti i colori e le bellezze di questo grande Paese che è l’America
ma stanchi e felici di fare ritorno nella nostra bella Italia.
Mike