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Caro e indimenticato Enzo…

Era il 4 novembre del 1978!

Una vita fa!

Esame di Zoognostica.

Con Enzo studiavamo insieme da un anno e mezzo.                                                                                                                      Avevamo sostenuto 4 esami con ritmi elevati e quasi tutti con votazione 30 e un’alchimia di affetto e amicizia, intesa e simpatia davvero rare.

Era stato ospite a casa dei miei e, durante la sua permanenza, aveva ricevuto tanti complimenti per il ragazzo davvero bello e molto in gamba che era.

Una domenica lo portai con me a lavorare in campagna da un caro amico di infanzia, Gianni Alberotanza, a raccogliere carciofi, per guadagnare dei soldi e renderci indipendenti, visto che allora non esisteva la “paghetta”!

Il lavoro  consisteva nel trasportare sulle spalle i carciofi  scelti e raccolti dagli operai esperti. In quelle domeniche ci siamo fatti il “mazzo” che non è quello che si immagina, perchè questo eufemismo è stato introdotto da Honorè De Balzac che, da tipografo fallito diventò un grande letterato e in una squisita opera “Illusione Perdute”, spiega il vero significato della parola “mazzo”.

Ricordo un particolare: spesso mentre studiavamo ci toccavamo i capelli che cadevano sul libro!                                              Probabilmente per l’abbondanza del famoso testosterone, visto che entrambi avevamo i caratteri secondari maschili: tanti peli, voce bassa e spalle larghe.

Per consolarci scherzavamo dicendoci che avremmo fatto crescere quelli del petto sino a coprire la calvizie con un fiocchetto fatto dai capelli!

L’ estate Enzo non aveva potuto preparare l’esame per impegni nell’azienda agraria di famiglia. Concordammo, quindi, che gli avrei spiegato i diversi capitoli dell’esame per recuperare e avrei colto l’occasione per ripetere.

Sabato 4 novembre all’appello di Zoognostica, Enzo ebbe 30 e Michele 27!

Ero molto inca…volato. Ero più preparato in questo esame per il tempo a disposizione, ma Enzo sostenne l’esame con la massima tranquillità, grazie molto probabilmente a un rapporto con il padre più amichevole e il sottoscritto, invece, l’esame l’aveva esposto con la solita alta tensione del giudizio che mi accompagnava dalla prima elementare, perchè terrorizzato da un padre dedito alla famiglia, onesto, sincero e molto in gamba, tuttavia incapace a trasferire affetto utilizzando come metodo educativo le tante botte che ho ricevuto da piccolo!

Enzo, all’uscita dall’università mi dette una pacca sulla spalla per ricuorarmi dal grande dispiacere e dalla consapevolezza che lo avevo aiutato a recuperare per i suoi impegni lavorativi.

Ricordo ancora le sue parole molto affettuose e mi commuovo ancor oggi nel ricordare queste sue parole espresse con molto affetto: “Michele, dai vedrai che il prossimo andrà benissimo”.

Salutandoci con un abbraccio ci siamo dati appuntamento a lunedì mattina in università per iniziare la preparazione già del successivo esame.

La domenica sera,  tornando dal cinema dopo una bella giornata trascorsa insieme a mio fratello Franco, mio padre mi disse che aveva ricevuto una telefonata da Bari e che era morto un caro amico di università. Qualche tempo prima, studiavo con il caro Carmelo Panza, giovane calabrese, e insieme avevamo preparato diversi esami superati con successo e sapevo che Carmelo  viveva in pensione a Bari  e il mio pensiero corse subito a lui,  perchè in quel periodo studiavo con Enzo che invece viveva in provincia di Matera.

Scioccato, faccio qualche telefonata (non c’erano cellulari!) e scopro che era morto Enzo!!!

Lo shock è stato tremendo! Proprio Enzo che mi aveva dato quella pacca sulla spalla e abbraccio il giorno prima!

Controllai gli orari dei treni e vidi che avrei dovuto partire la sera per Bari, dormire da Carmelo e prendere il primo treno da Bari per Matera e  poi la coincidenza per Grassano.

L’arrivo al paesino di Grassano è stato davvero molto forte emotivamente.

Tutto il paese era in lutto!

C’erano garofani sulla via che portava dalla casa di Enzo, alla chiesa, sino al cimitero.

Giungere in chiesa e trovare in quella bara il corpo esanime di quel bellissimo ragazzo è stata un’emozione e… ancora oggi che lo scrivo, non riesco a trattenere le lacrime!

Non potrò mai dimenticare durante il corteo fiunebre le parole del fratello gemello, Michele, che urlava per la disperazione inconsolabile: “il gemellone mio”.

Infatti, Enzo aveva un fratello gemello!

Non si è mai saputo quale sia stata la causa del suo decesso, se un infarto fulminante o un ictus.

Ricordo il ritorno a Bari e i tristissimi giorni successivi alla perdita di Enzo. Per oltre una settimana, dieci giorni non aprii nessun libro, saltai diverse lezioni all’università e mi chiedevo che senso avesse continuare a studiare.

La storia non finisce qui.

Negli anni successivi alla laurea ho sempre avuto il pensiero rivolto ad Enzo in momenti topici della vita. il lavoro, la realizzazione di diverse attività imprenditoriali, la famiglia, la nascita dei figli, le soddisfazioni nel cercare di vivere una vita che avesse un senso Etico ed Estetico e…a Enzo tutto questo era stato negato!

Circa 30 anni fa, riuscì a trovare un numero di telefono che corripondeva a una famiglia Vignola di Grassano, mi rispose una signora,  probabilmente la sorella, che si meravigliò di una telefonata dopo tanti anni.

In quel periodo ero in giro in Italia e Europa per le diverse società.

Avendo avuto uffici anche a Potenza, passavo quasi ogni settimana da Matera e vedendo l’uscita per Grassano  pensavo a Enzo, proseguivo perchè la risposta che il mio inconscio mi proponeva era la solita: “cosa vai a fare a Grassano? Non conosci nessuno e non ti conosce nessuno”.

Ma durante la scorsa primavera mi sono detto  che non posso giungere alla fine dei miei giorni senza incontrare almeno il fratello gemello che avevo conosciuto nel momento più triste della sua vita.

Ora, abbiamo Google!

Cerco e trovo un’azienda agricola biologica Vignola e chiamo subito.

È il nipote di Enzo! Gli racconto la nostra storia e mi dà subito il cellulare del gemello Michele.

Telefono subito a Michele e gli dico subito che quello che gli sto per dire molto probabilmente lo farà commuovere: “sono Michele, l’Amico di università con il quale Enzo studiava …sono venuto al suo funerale a Grassano!”

La telefonata si è interrotta ripetutamente per la reciproca commozione.

Subito l’ho invitato al “Ristorantino di zio Mike” che è nato durante il Covid. Non tutte le CRISI sono negative anzi spesso visto che la vera etimologia greca di Krisis è CAMBIAMENTO.

Quindi una larva, attraverso lo stadio di crisalide (CRISI) si trasforma in farfalla e vola…altrimenti striscia per tutta la vita!

Michele mi ha detto che volevano partecipare i due figli Giovanni e Marinella… che piacere poter ospitare il proseguo della vita di una cosi bella famiglia.

È stato un pranzo davvero speciale e ricco di emozioni!

Ovviamente, non potevo mancare al loro invito a Grassano per andare a trovare il caro fratello Enzo e passare una giornata speciale dedicata all’incontro e allo scambio di uno dei valori principali della vita: le Relazioni vere!

Dopo ci siamo trasferiti nella bella azienda agraria di famiglia che Michele con Caterina hanno saputo ingrandire e far fiorire. Ora c’è anche Giovanni che con la sua giovane età, energia ed entusiasmo sta dando un grande contributo.

Ecco Maria Teresa, sorella di Michele che rispose alla telefonata di 30 anni fa!

Non potevano mancare a pranzo gli squisiti prodotti biologici e formaggi dell’azienda!

E il vino? Buonissimo!

E per non dimenticare… ho ricevuto in dono alcune prelibatezze che mi hanno fatto “compagnia” per diverse cene.

Ho inviato a Michele una foto dell’ultima cena nella speranza di rivivere altri momenti in loro compagnia! :-))

Ho informato Michele che Enzo è stato inserito nelle foto e ricordi più cari della nostra famiglia.

E, ovviamente, anche la famiglia del caro Michele e Maria Teresa e Nicola.

In onore di uno dei valori più importanti dell’avventura umana, la Sacra Amicizia.

Amico è derivazione semantica di Amore, alfa privativo greco e “mors”, morte. Quindi, L’Amore vince la morte!

Grazie cari Michele e Caterina, Marinella e Giovanni.

Con sincero affetto e stima.

Mike

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